I
TUOI DATI PERSONALI GESTITI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
L'impiego
della tecnologia nella Pubblica Amministrazione ha senz'altro
accresciuto l'efficienza.
La
gestione delle informazioni a livello informatizzato sta
permettendo una miglior gestione dei dati e di conseguenza
l'offerta all'utente/cliente/cittadino di un servizio piú
rapido e di miglior qualitá.
Raffredatasi
l'euforia
informatica si afferma prepotentemente la questione della
riservatezza dei dati oggetto di trattamento. In particolare si
tratta del rispetto dei principi di trasparenza, finalità
e pertinenza del trattamento dei dati personali da parte delle
PA.
Banche
dati enormi contengono i nostri dati personali comuni e
sensibili. Innegabilmente molto utile, il trattamento
informatizzato e interconnesso, é anche molto molto delicato.
Pensiamo a riccometro,
sanitometro, anagrafe delle anagrafi, registro nazionale dello
stato civile, anagrafe dei conti correnti, anagrafe degli
assegni bancari, centrali dei rischi bancari e finanziari,
documento di identità elettronico, sistema informativo lavoro,
registro nazionale malattie professionali e infortuni, catasto
elettronico, archivi sanitari....
La
tutela della riservatezza, della sicurezza, dell'integrità e
disponibilità dei dati, é il campo di gioco dove le PA possono
conquistare o meno la fiducia del cittadino.
Cosa
é l'efficienza produttiva senza la fiducia dell'utente/cliente/cittadino?
E
quanto contenzioso potrebbe derivare da trattamenti non corretti?
Pensate a quanti ricorsi, a quanti risarcimenti danni.
La
rete unitaria della Pubblica Amministrazione vincerà come
soluzione efficiente solo se il cittadino nutrirà fiducia sul
modo in cui vengono gestite le informazioni e sulla sicurezza
dei suoi dati.
E'
necessario,
oltre ovviamente ad assicurare la sicurezza dei dati trattati,
selezionare le informazioni trattate, rispettare il principio di
pertinenza e non eccedenza e assicurare la compatibilità tra le
finalità perseguite al momento della raccolta dei dati e quelle
curate dalle altre amministrazioni destinatarie delle
informazioni.
Purtroppo
le PA sono molto indietro (vedi in tal senso la relazione
del Garante per l'anno 2000 e segnalazione
del 17/01/2002), sono state e continueranno ad
essere le prime strutture ad essere sanzionate ed a subire danni
all'immagine.
Per
essere onesti dobbiamo ammettere che la situazione é molto
complessa, richiede tempi tecnici lunghi, anche per la
sensibilizzazione del personale.
E' necessario
innanzitutto un intervento chiaro e deciso, ma allo stesso tempo
flessibile del legislatore, perché una privacy imbrigliata
nella burocrazia e poco attenta alla complessità del reale, non
tutela il cittadino e finisce per essere solo un appesantimento
dell'attività
degli operatori pubblici.
La
tutela della privacy deve essere un obiettivo
a cui tendere, non un valore da porre in essere in modo
acritico.
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CURIOSITA'
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