Legge privacy 675 analisi dei rischi    I TUOI DATI PERSONALI GESTITI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 

 

 

 

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I TUOI DATI PERSONALI GESTITI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 

L'impiego della tecnologia nella Pubblica Amministrazione ha senz'altro accresciuto l'efficienza. 

La gestione delle informazioni a livello informatizzato sta permettendo  una miglior gestione dei dati e di conseguenza l'offerta all'utente/cliente/cittadino di un servizio piú rapido e di miglior qualitá.

Raffredatasi l'euforia informatica si afferma prepotentemente la questione della riservatezza dei dati oggetto di trattamento. In particolare si tratta del  rispetto dei principi di trasparenza, finalità e pertinenza del trattamento dei dati personali da parte delle PA.

Banche dati enormi  contengono i nostri dati personali comuni e sensibili. Innegabilmente molto utile, il trattamento informatizzato e interconnesso, é anche molto molto delicato. Pensiamo a riccometro, sanitometro, anagrafe delle anagrafi, registro nazionale dello stato civile, anagrafe dei conti correnti, anagrafe degli assegni bancari, centrali dei rischi bancari e finanziari, documento di identità elettronico, sistema informativo lavoro, registro nazionale malattie professionali e infortuni, catasto elettronico, archivi sanitari....

La tutela della riservatezza, della sicurezza, dell'integrità e disponibilità dei dati, é il campo di gioco dove le PA possono conquistare o meno la fiducia del cittadino.

Cosa é l'efficienza produttiva senza la fiducia dell'utente/cliente/cittadino?

E quanto contenzioso potrebbe derivare da trattamenti non corretti? Pensate a quanti ricorsi, a quanti risarcimenti danni.

La rete unitaria della Pubblica Amministrazione vincerà come soluzione efficiente solo se il cittadino nutrirà fiducia sul modo in cui vengono gestite le informazioni e sulla sicurezza dei suoi dati.

E' necessario, oltre ovviamente ad assicurare la sicurezza dei dati trattati,  selezionare le informazioni trattate, rispettare il principio di pertinenza e non eccedenza e assicurare la compatibilità tra le finalità perseguite al momento della raccolta dei dati e quelle curate dalle altre amministrazioni destinatarie delle informazioni.

Purtroppo le PA sono molto indietro (vedi in tal senso la relazione del Garante per l'anno 2000 e segnalazione del 17/01/2002), sono state e continueranno ad essere le prime strutture ad essere sanzionate ed a subire danni all'immagine. 

Per essere onesti dobbiamo ammettere che la situazione é molto complessa, richiede tempi tecnici lunghi, anche per la sensibilizzazione del personale. 

E' necessario innanzitutto un intervento chiaro e deciso, ma allo stesso tempo flessibile del legislatore, perché una privacy imbrigliata nella burocrazia e poco attenta alla complessità del reale, non tutela il cittadino e finisce per essere solo un appesantimento dell'attività degli operatori pubblici.

La tutela della privacy deve essere un obiettivo a cui tendere, non un valore da porre in essere in modo acritico.

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