PRIVACY E
EMOZIONI, TRA PSICOLOGIA E MARKETING
(rielaborazione
dell'articolo di FEDERICO RAMPINI "Il computer che legge
l'anima" pubblicato su La Repubblica dell'8 maggio 2002, pag. 1
e 13)
Viene da San Francisco la notizia di
un computer dotato d'intelligenza emotiva, che cerca di capire i
sentimenti e a decifrare le motivazioni del comportamento umano.
Alla ribalta la cosiddetta "informatica
affettiva" che va oltre la potenza di calcolo, spingendo
il calcolatore nella sfera degli affetti, della psicologia,
delle relazioni sociali.
All'origine di questa rivoluzione
tecnologica c'è un lavoro avviato nel 1970 dalla facoltà di
medicina di San Francisco per scomporre e classificare le
espressioni facciali del volto umano. Ai sorrisi e agli sguardi,
si sono aggiunti altri segnali espressivi come il tono della
voce e la gestualità delle mani. Un passo successivo ha
consentito di incrociare queste apparenze esterne con altri
indicatori: la pressione del sangue, il ritmo del respiro, la
conduttività elettrica misurata nei piedi.
Sono tecniche sperimentate nei
lie-detector, le "macchine della verità" usate con crescente
precisione negli interrogatori della polizia americana (quando
l'imputato vi acconsente).
Uno degli scienziati di punta nel
campo dell'informatica affettiva è Javier Movellan che ha
memorizzato nel computer espressioni di 100
mila volti umani (muscoli facciali, spostamenti degli
occhi e della bocca, rughe della fronte...),
classificando i sentimenti.
Il computer ha scannerizzato fino a
30 immagini del volto per secondo, immagazzinando in una banca
dati milioni di miliardi di immagini e informazioni, che
ricomposte identificano centinaia di modi di esprimere gioia o
rabbia, tristezza o curiosità.
PSICOLOGIA: si discute se la nostra
stessa emotività sia un handicap o un aiuto per capire l'animo
dei nostri simili.
I pregiudizi, le simpatie e
antipatie, le personali nevrosi fanno di noi degli interpreti
raramente affidabili della psicologia umana. La macchina è meno
fragile.
MEDICINA: le applicazioni mediche
sembrano fra le più promettenti. Nella diagnosi di molte
patologie psichiche il computer è già in fase di test.
Certi sintomi della schizofrenia -
come la divaricazione sistematica fra sentimenti ed espressioni
- potrebbero essere individuati dalla macchina prima che dallo
psichiatra. E forse i due potrebbero imparare a lavorare
insieme.
IN AUTO: Toyota e Sony lavorano ad
un'altra applicazione, montata su un modello sperimentale di
automobile. Il computer intelligente integrato nell'auto
"riconosce" stati d'animo pericolosi del guidatore
(affaticamento, nervosismo, aggressività) e prende le sue
contromisure: suona musica distensiva, accende il condizionatore
d'aria, o addirittura rallenta e parcheggia.
MA... L'informativa affettiva
potrebbe però renderci la vita infernale. Pensate al settore del
marketing, alla possibilità di spiare le reazioni del
consumatore di fronte ai prodotti del supermercato. Pensate al
PC che indaga le vostre reazioni ai messaggi pubblicitari.
Pensate al datore di lavoro che
potrebbe controllare le emozioni manifestate. Senza parlare poi
dello stress di chi dovrà affrontare un colloquio per
l'assunzione...
(rielaborazione
dell'articolo di FEDERICO RAMPINI "Il computer che legge
l'anima" pubblicato su La Repubblica dell'8 maggio 2002, pag. 1
e 13)
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