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Relazione
annuale del Garante della Privacy
ANNO 2001
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E' stata pubblicata la
relazione relativa all'anno 2001 sullo stato di attuazione della legge
n. 675/96.
La relazione è molto lunga,
indicativamente possiamo così sintetizzarla.
La Relazione
annuale è suddivisa in tre grandi sezioni:
Nella
relazione vengono delineate le prospettive di intervento nella
individuazione di nuove garanzie per i cittadini e nell’elaborazione dei
codici deontologici (Internet, videosorveglianza, direct marketing,
previdenza e rapporti di lavoro, credito al consumo, archivi pubblici)
così come nel contributo all'emanazione di un testo unico che riordinerà
tutta la normativa sulla protezione dei dati personali.
Il quadro
internazionale: è emersa la necessità di un approccio equilibrato
tra lotta al terrorismo e diritti individuali.
Nuove
frontiere della privacy: molti i pareri emanati su Internet, sul
genoma umano, sulle telecomunicazioni, sul cybercrime, sul trattamento
dei dati nel rapporto di lavoro.
Prosegue
l'impegno per la elaborazione di regole mondiali comuni sulla privacy.
L’attività
del Garante: la tutela della privacy va ben oltre ormai il diritto
ad “essere lasciato solo” e si configura come diritto essenziale per non
perdere il controllo delle informazioni che ci riguardano, raccolte in
un numero sempre più crescente di banche dati.
In linea con
questa visione, l’impegno del Garante è stato rivolto alla sorveglianza
elettronica (telecamere, web cam, impronte digitali, iride,
riconoscimento facciale), alla raccolta e all’uso dei dati genetici, ai
tracciamenti invisibili, alla stigmatizzazione sociale.
Ma anche
all’attuazione di un effettivo rispetto della dignità delle persone
nell’attività dei media, alla difesa dei consumatori nei confronti di
“profilazioni” a scopi commerciali, alla definizione di regole per
tutelare la privacy su Internet, agli interventi per il riordino delle
grandi banche dati pubbliche.
L'Autorità ha
portato avanti, attraverso una costante collaborazione con il mondo
dell’impresa, l’idea della privacy in quanto "risorsa", in grado di
sviluppare fiducia nei consumatori, anche nel commercio elettronico,
attraverso una trasparente, corretta ed efficiente gestione delle banche
dati. ù
Un anno il
2001 che ha visto anche proseguire la linea di semplificazione e
sburocratizzazione degli adempimenti e di revisione del quadro
sanzionatorio.
Un anno che,
d'altro canto, ha continuato a registrare gravi inadempienze anche da
parte della P.A.: prime fra tutte il mancato rispetto dell'obbligo di
consultazione del Garante nell’emanazione di emanare provvedimenti
incidono sulle materie disciplinate dalla legge sulla privacy, rendendo
così illegittimi gli atti ed esponendoli al rischio di blocco, e la
mancata emanazione di atti e decreti necessari per poter raccogliere ed
utilizzare dati personali dei cittadini in conformità alla legge.
I dati:
rispetto allo scorso anno, nel corso del 2001 si è registrato un aumento
dei reclami (4.295 rispetto ai 3661) e dei quesiti (1.755 rispetto a
1569), mentre diminuiscono le richieste di parere (81 rispetto a 170) e
di informazioni telefoniche (7.000 rispetto a 9000).
Si è
registrata un’accresciuta capacità di risposta dell’Autorità: gli atti e
i provvedimenti relativi ai reclami sono passati dai 687 dello scorso
anno a 2.327 (+239%) e le risposte a quesiti da 118 a 898 (+661%).
I ricorsi
pervenuti, dal gennaio 2001 all'aprile 2002, sono stati 211 rispetto ai
243 dell’anno precedente (portando il numero complessivo ad oltre 550),
tutti risolti in 30 giorni.
Le
notificazioni sull'esistenza di banche dati, presentate all'Autorità
come richiesto dalla legge, sono giunte complessivamente, nell’arco del
quinquennio, a circa 310.000.
Tra il 2001 e
il 2002 l'Autorità ha emanato 6 autorizzazioni generali al trattamento
dei dati sensibili in diversi ambiti (sanità, datori di lavoro,
investigatori privati, liberi professionisti etc.), 1 sul trattamento
dei dati giudiziari.
Gli
interventi più rilevanti: si sono avuti riguardo a:
-
pubblica
amministrazione (canone Rai, nuova tessera elettorale, trasparenza
degli stipendi pubblici, raccolta ed uso dei dati sensibili, carta
d'identità elettronica, grandi banche dati);
-
videosorveglianza e sistemi biometrici (decalogo sull’uso di
telecamere e web cam, raccolta impronte digitali, riconoscimento
dell’iride);
-
giornalismo e informazione (cronache giudiziarie, rispetto per la
dignità delle persone malate, protezione dei minori,);
-
Internet
(spamming, utilizzo nomi di dominio, cybercrime, sicurezza delle
reti, uso di dati sanitari, profilazione clienti, dibattito opt in/opt
out);
-
telecomunicazioni (conservazione dati di traffico, elenco cellulari,
fatturazione dettagliata);
-
direct
marketing (informativa e consenso, telefonate indesiderate, accesso
alle banche dati);
-
sanità
(mappature genetiche, test genetici, portatori di handicap, malati
di Aids);
-
rapporto
di lavoro (controllo a distanza dei lavoratori, dati valutativi dei
lavoratori, annunci di lavoro, riordino collocamento pubblico);
-
attività
giudiziarie e di polizia (trattamenti di dati effettuati dall’
autorità giudiziaria, dai servizi di informazione e sicurezza e
dalle forze di polizia, CED pubblica sicurezza, casellario
giudiziale, cooperazione giudiziaria);
-
associazioni e dei movimenti politici (decalogo sull’uso di dati per
propaganda elettorale);
-
vita
sociale (sms di pubblica utilità, censimento, elenchi dei
contribuenti ad alto reddito);
-
sistema
impresa (misure di sicurezza, trasferimento di dati all'estero,
trasparenza sullo stato di insolvenza);
-
sistema
bancario e assicurativo (perizie medico-legali, centrali rischi
private, anagrafe assegni bancari e postali);
-
attività
forense, investigazione privata, liberi professionisti (raccolta di
dati per finalità di difesa, albi professionali).
codici
deontologici: dopo la pubblicazione, nel 1998, del codice
deontologico dei giornalisti e di quello recente per storici ed
archivisti, è imminente l’adozione del codice sulla ricerca statistica
pubblica e privata e la definitiva redazione di quello relativo indagini
investigative, alle banche.
In linea con
quanto stabilito dal recente decreto legislativo n.467/2001, e con i
nuovi poteri attribuiti al Garante, è stata avviata la consultazione
delle categorie interessate alla predisposizione dei codici di buona
condotta.
Per consultarla integralmente,
il link da seguire è il seguente:
http://www.garanteprivacy.it/garante/frontdoor/1,1003,,00.html?LANG=1
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