Come
proteggere l'e-mail
di
Tom Negrino
ARRIVA
IL MOMENTO IN CUI SI DEVONO TRASMETTERE INFORMAZIONI DELICATE O PRIVATE
VIA EMAIL.
LA
FACILITA' DEL MEZZO NASCONDE I SUOI PUNTI DEBOLI SUL FRONTE DELLA
RISERVATEZZA.
L'email
ha a che fare con la riservatezza quanto lo spogliarsi davanti alla
finestra. Voi magari pensate sia un momento privato, ma la realtà
è diversa. Un messaggio bollente destinato a chi vi riempie il cuore,
uno scherzo sul taglio di capelli del vostro capo o il curriculum
inviato a una ditta concorrente possono passare sotto gli occhi di gente
a cui non sono destinati. Non è da noi come negli Stati Uniti, dove le
corti di giustizia hanno deciso sia legittimo per il capufficio leggere
quanto scrivete durante l'orario di lavoro, ma non è difficile nemmeno
per un hacker, per l'amministratore del server di posta del vostro ISP o
anche per un collega scaltro intercettare e leggere la vostra email. Per
fortuna, i messaggi privati possono essere protetti dal pubblico
scrutinio. Con un pò di perizia e i nostri suggerimenti, potrete
eludere tutti i Grandi Fratelli di questo mondo.
Il
potere e il pericolo
Per
capire le ragioni della vulnerabilità della vostra email dovete in
primo luogo aver chiaro come i vostri messaggi si muovono sull'internet.
I programmi di email come Outlook Express di Microsoft o Eudora di
Qualcomm vi danno un senso di controllo sulla vostra corrispondenza.
Come la posta arriva, voi la organizzate, ne cancellate parte e inviate
le risposte. Tutto avviene nel giro di minuti, il che vi dà l'illusoria
sensazione d'inviare i messaggi direttamente al computer del
destinatario.
Al
contrario, nella maggior parte dei casi il vostro programma non è che
il primo di diversi passi del messaggio verso la casella di destinazione.
L'email segue un processo di routing, d'istradamento, simile a quello
del sistema postale tradizionale, ma senza la pur minima protezione
della busta sigillata. Ogni fermata intermedia è un'occasione per
gl'indiscreti.
OGGI
NON C'E, RICOMPARE DOMANI
Se
usate l'email da anni, avrete probabilmente inviato e ricevuto migliaia
di messaggi. Come molti, sarete forse convinti che i vostri vecchi
messaggi si siano dissolti per sempre nell'etere elettronico. Ma il
fatto che voi abbiate cancellato un'email dal vostro sistema non
significa che sia perduto per sempre. Nella maggior parte delle
applicazioni di email, i messaggi cancellati sopravvivono in una
cartella Trash o Posta eliminata fino a che non si esca dal programma
(o, come è il caso di Outlook Express, finché la cartella non venga
vuotata manualmente). E anche dopo aver vuotato quella cartella, i dati
restano sull'hard disk fino al momento in cui altri dati non li
sovrascrivano. Supponendo che siate riusciti a eliminare un messaggio
dal vostro computer, ci sono ottime probabilità che una copia esista su
quello del destinatario. Se ad esempio avete inviato o ricevuto un
messaggio sul posto di lavoro, potrebbero esistere nastri di backup che
contengono anche la vostra corrispondenza. Se lo fate da casa, è
possibile che il provider ne ritenga copia, se è accorto e compie
periodici backup del server di posta. È possibile anche che un hacker
abbia intercettato il flusso di posta da o verso il vostro ISP. Tutte
queste copie sfuggono al vostro controllo.
VICINI
FICCANASO
I
ficcanaso hanno più di un sistema per spiare la vostra email. Il più
semplice è di sedersi davanti al vostro computer e aprire il programma
di email in vostra assenza. Programmi come Outlook Express e Netscape
Messenger richiedono password solo quando si scarica la posta, non già
per l'accesso al programma (ma se avete impostato il programma perché
ricordi la password, vi mancherà anche questa minima protezione).
Questo può essere davvero un problema quando condividete un computer. A
meno che non abbiate cura di effettuare un log-out completo, chiunque
avrà accesso alla vostra Inbox (posta in arrivo). Usando un computer
pubblico, dovreste cancellare tutti i messaggi dalla Inbox e rimuovere
dal pannello Preferenze tutti gli estremi del vostro account. Se non
volete cancellare per sempre i messaggi, aprite le preferenze e
selezionate l'opzione Lascia una copia sul server prima di scaricare la
posta.
E-mail
e privacy
E'
ben vero che la maggior parte di noi non ha troppe ragioni di farsi
patemi sulla riservatezza dell'email: non capita tutti i giorni di
comunicare segreti di stato, né siamo negli USA, dove, come si è detto,
il datore di lavoro ha il diritto di conoscere ogni comunicazione fatta
durante l'orario di ufficio. Il modo migliore di non mettersi nei guai,
comunque, rimane quello di fare sempre attenzione a ciò che si scrive.
Non lasciatevi prendere la mano dalla facilità e dalla velocità del
mezzo, trascurando il buon senso.
A
volte, tuttavia, potreste avere un legittimo bisogno di inviare del
materiale delicato. La privacy di questi messaggi può essere protetta,
con un pò di lavoro.
NASCONDERSI
DIETRO UN SITO WEB
Per
necessità sporadiche, la privacy che vi serve potete ottenerla da un
servizio di posta Web come Hotmail, Yahoo, ecc. Questi servizi gratuiti
vi permettono di mandare e ricevere email dai loro siti Web senza usare
l'account dal quale vi collegate. Dal momento che i siti Web conservano
la posta sui propri server, nessuno potrà accedere alla vostra posta
scrutinando il software di posta o eventuali backup. Gli account basati
su Web forniscono anche un certo grado di anonimato: quando configurate
il vostro account, selezionate un nome utente. Non c'è bisogno che sia
il vostro vero nome, potreste decidere di chiamarvi" canegiallo@yahoo.com"
oppure "latraviata@hotmail.com". Questi servizi richiedono di
solito che si fornisca loro il nome e l'indirizzo, ma non verificano poi
i dati, cosi che è facile fornire informazioni false.
Non
per questo, comunque, diventerete irrintracciabili. Mandando un
messaggio da Hotmail o da Yahoo, il sito Web colloca l'indirizzo IP del
vostro computer (cioè il numero identificativo usato dal vostro sistema
sull'internet) nelle intestazioni del messaggio. Molti computer con
connessioni DSL o via cavo hanno un indirizzo IP statico (fisso) che
punta direttamente alla macchina. Anche se il vostro computer ha un
indirizzo IP dinamico (che cambia ogni volta che vi connettete
all'internet), il vostro provider può controllare gli accessi al server
per trovare quale utente occupasse un IP specifico al momento dell'invio
di un certo messaggio.
DIVENTARE
ANONIMI
Altre
volte potrà servirvi un anonimato nelle comunicazioni email. Per
esempio, potreste essere una "gola profonda" che fa una
soffiata alle autorità su qualche attività illegale. Per essere sicuri
di non poter essere in alcun modo rintracciati, inviate le email
attraverso un servizio dì" remailing" (re-indirizzamento). I
remailer tolgono tutti gli indirizzi identificativi dai messaggi in
uscita, poi li inviano a destinazione, spesso cifrandoli. Potete inviare
messaggi a un remailer con il vostro solito programma o tramite
un'interfaccia Web, quale quella già citata nel sito Anonymizer (www.anonymizer.com).
Naturalmente,
il rovescio della medaglia è che, senza alcun indirizzo identificativo,
il destinatario non avrà mezzo di rispondervi. Inoltre il tempo di
consegna dei messaggi può essere lungo, perfino un giorno intero.
Inutile poi ricordarvi che il remailer non può impedire che voi stessi
v'identifichiate inavvertitamente nel corpo del messaggio.
Cifrature
Forse
quello che cercate non è l'anonimato assoluto, ma semplicemente che il
vostro messaggio possa venir inteso solo dal suo destinatario. Se questo
è il caso, cercate un software di cifratura. La cifratura confonde i
messaggi di testo usando un algoritmo matematico, così che siano
leggibili solo dal destinatario.
IL
DEBOLE E IL FORTE
Uno
fra i maggiori esperti di crittografia, Bruce Schneier, ha detto: "Esistono
due tipi di crittografia a questo mondo: quella che impedirà la lettura
dei vostri file alla vostra sorellina e quella che la impedirà ai
servizi segreti governativi". Come utenti Macintosh, vi si offrono
entrambi i tipi. Una crittografia relativamente blanda è quella offerta
da DropStuff di Aladdin (www.aladdin-sys.com, distribuito da Questar,
www.questar.it). Questo popolarissimo shareware vi permette di
comprimere e di cifrare uno o più file o cartelle in un archivio con
password. Se state usando il Mac OS 9, DropStuff non vi serve, perché
OS 9 include una simile funzione di sicurezza per i file. Per usarla,
scegliete Cripta dal menu Archivio dopo aver selezionato un elemento e
scegliete poi una password. La potenza di una cifratura si misura in
bit: più numerosi i bit della cifra, più difficile essa è da
penetrare. Il fattore di protezione di DropStuff è piuttosto basso, con
una cifratura di soli 40 bit. Per avere un paragone, il livello di
cifratura nella maggior parte delle operazioni bancarie online è di 128
bit. Non di meno, la cifratura a 40 bit basta a confondere i decifratori
meno agguerriti. Una grande controindicazione comune alla cifratura di
DropStuff e a quella di Mac OS 9 è che esse funzionano solo su file o
cartelle. Non vi sarà dunque possibile cifrare singoli messaggi di
email a meno che non li salviate come file in attachment. Inoltre,
dovete accordarvi con il destinatario su una password prima di inviare
l'archivio cifrato. Se scambiate questa password mediante un messaggio
di posta non protetto, aprirete una falla ciclopica nella vostra cinta
di mura accuratamente costruita.
Un'altra
opzione è un servizio di cifratura su Web. Vi permette di cifrare
l'email, che il destinatario può poi ritirare in sicurezza. Per esempio,
Ziplip (www.ziplip.com) vi permette di comporre messaggi sul suo sito
Web sicuro; il servizio sottopone poi a cifratura l'email e la conserva
sul server Ziplip. Ziplip invia le email al destinatario, annunciandogli
che ha un messaggio Ziplip che lo aspetta, e fornisce un URL speciale
per ricuperare la posta. Per ritirare i loro messaggi, i destinatari
possono visitare il sito Ziplip, purché usino un browser con sicurezza
a 128 bit quale Internet Explorer o qualche versione di Navigator 4.7 e
successive. Per una protezione supplementare, Ziplip distrugge i
messaggi ventiquattr'ore dopo la loro lettura. Dal momento che qualcun
altro potrebbe intercettare le email di Ziplip al vostro destinatario,
potete, se lo volete, usare una password o una frase nota solo a voi e a
lui.
PRETTY
GOOD PRIVACY
Per
una crittografia superiore, usate il freeware PGP (Pretty Good privacy).
Esso si avvale della cifratura a 128 bit e dell'autenticazione digitale,
che rintraccia l'origine di un messaggio, verificando l'identità del
mittente. PGP offre un vantaggio rispetto agli altri sistemi di
cifratura: usa la cifratura a chiave pubblica, un procedimento che non
richiede la negoziazione preliminare della password.
Quando
installate PGP, in programmi come Outlook Express, Eudora, e Claris
Emailer appare un nuovo menu che vi permette di cifrare e decifrare
messaggi email. Il download gratuito include programmi separati che
aiutano a cifrare i file o le cartelle sull'hard disk, gestiscono le
chiavi di cifratura (pezzetti di codice che cifrano e decifrano i file)
e cancellano in modo sicuro i file eliminati.
SiCURO,
NON FACILE
L'aspetto
positivo nell'uso di PGP è l'alto grado di sicurezza in cui si può
confidare, e che solo l'inteso destinatario possa leggere il messaggio.
I file restano cifrati anche sull'hard disk del destinatario, prevenendo
spiate dopo la trasmissione.
Non
mancano però ostacoli notevoli, e il primo è la complessità della
configurazione richiesta. Dovete generare le vostre chiavi di codice
(che vi identificano), caricarne una su un server di chiave pubblica, da
dove altri possano scaricarla e servirsene per inviarvi messaggi.
Dovrete anche capire come funziona il sistema PGP prima di poterlo usare
con sicurezza Il programma è accompagnato da un buon manuale, ma il
processo è ineludibilmente complesso e può causare confusione,
specialmente in chi non abbia pratica di crittografia. Infine, la
cifratura e la decifrazione dei messaggi richiedono ancora altri passi.
Se vi trovate a trasmettere informazioni delicate o se state cercando di
nascondere una tresca, allora ne vale la pena. Per l'email di routine,
no.
L'ultima
parola
La
sicurezza è un processo, non un prodotto. Non esiste un metodo veloce e
sicuro per assicurarsi che la vostra email rimanga un affare privato fra
voi e il vostro corrispondente. Non dimenticate, infine, che talvolta la
comunicazione preferibile è quella per telefono o per posta normale.
Caramelle
da uno sconosciuto
Segno
certo di riconoscimento di un pivello dell'email è il terrore di
beccarsi un virus aprendo un messaggio. In realtà, questo è un
pericolo che non riguarda che in modo marginale gli utenti Mac: ci sono
in giro pochi virus per Macintosh. Questo accade perché, proprio come
la maggior parte degli utenti di computer, anche le teste vuote che
fabbricano i virus usano macchine con Windows. Scrivono dunque virus che
sfruttano il ventre molle di quel sistema operativo. E dal momento che i
programmi Windows sul Mac non girano, non ci girano nemmeno i virus. La
remota possibilità di prendere un virus per email, tuttavia, esiste. Se
succede, il virus arriverà come file in attachment. Ecco alcuni
suggerimenti per proteggere il Mac da ospiti indesiderati.
CHI
VA LÀ?
Diffidate
sempre degli attachment. Se fate doppio clic su un file infetto,
potreste scaricare un virus direttamente sul vostro Macintosh. Per
questo la maggior parte dei client email vi avvertono prima di lanciare
dei programi in attachment. Tenete a mente che non tutti i virus
provengono direttamente da malintenzionati: ce n'è di quelli che si
"attaccano" ai messaggi di posta all'insaputa totale perfino
del loro mittente. Ecco dunque una regola pratica:
mai
aprire un attachment a meno che non conosciate il mittente e abbiate
un'idea almeno approssimativa della natura del file.
MACRO
MALEDETTE
Un
microbo dell'email pericoloso e molto infettivo è il "virus delle
macro". Le macro sono pezzetti di codice di programma usati dalla
suite Microsoft Office; consentono ai documenti di eseguire compiti
utili quali dei calcoli automatici in un foglio elettronico di Excel.
Purtroppo, gli hacker scrivono delle macro cattive: una particolarmente
molesta, che arrivava attaccata a un documento Word, trasformava tutti i
documenti Word sull'hard disk del destinatario in blocchi moduli,
rendendoli immodificabili. Per fortuna, a causa delle differenze fra i
sistemi operativi, i virus delle macro più maligni hanno gli effetti
peggiori su macchine con Windows. Anche se fino ad oggi nessun macro
virus che distrugga i dati è stato segnalato sul Mac, è bene tenere un
occhio aperto.
VACCINAZIONE
EMAIL
Per
accertarvi che il Mac non sia infetto e per proteggervi da future
infezioni, considerate l'acquisto di un antivirus quale il Norton
AntiVirus di Symantec (www.symantec.it), Inoculate o altri, avendo cura
di aggiornare periodicamente le definizioni dei virus.
BALLE!
Se
ricevete da un conoscente un'email che vi esorta a non aprire alcun
messaggio che contenga una certa parola nel titolo, ignoratela. E' fra
le più anziane leggende urbane della Rete. Un messaggio email non è
che del semplice testo: non può friggervi il disco, rubarvi dati o
sapere se avete delle foglie di spinaci fra i denti (le ultime leggende
urbane relative ai virus si trovano a www.urbanle-gends.about.com).
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