Pericolo privacy
dalla spazzatura, gettiamo via dati riservati
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10/01/06
Quante volte, per liberare spazio sulla
scrivania di casa o semplicemente per fare
pulizia, abbiamo gettato via documenti
cartacei sui quali erano riportate
informazioni altamente riservate? A quanto
pare tantissime.
Lo conferma la prima
ricerca al riguardo condotta nel nostro Paese e presentata al 2°
International Fraud Forum, organizzato da Experian e dall’Acfe,
l’Associazione dei professionisti antifrode delle aziende, delle
banche e delle forze di polizia di oltre 100 paesi.
Esaminando il contenuto di circa 700 sacchi di rifiuti secchi,
infatti, sono emersi risultati sorprendenti.
Nel caso delle famiglie l’assortimento dei documenti reperiti si
è rivelato preoccupante:
* 30% con informazioni
personali (nome, cognome, indirizzo, telefono, codice fiscale,
estremi anagrafici, firme);
*
30% con dati
assicurativi;
*
15% con informazioni
sulle utenze domestiche;
*
13% con informazioni bancarie (estremi conto corrente, estratti
conto, movimenti, e altri elementi riguardanti bancomat e carte
di credito).
Nel caso delle aziende sono stati i documenti trovati indicano:
*
25% i riferimenti
aziendali (non solo nome o indirizzo, telefono/fax, partita Iva,
ma anche dati sui titolari/esponenti, loro firme ed e-mail,
ecc.);
* 20% informazioni
su clienti/fornitori (fatture, liste e così via);
* 20% con dati
contrattuali (fatture, offerte commerciali);
* 10% con
informazioni finanziarie (modelli imposte, documenti contabili);
* 5% con dati
bancari
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