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Legge privacy e cookie
Il governo
statunitense utilizza cookie permanenti per tenere sotto
controllo i visitatori dei siti web istituzionali, in conflitto
con le leggi di garanzia per i cittadini
da
www.punto-informatico.it articolo di Tommaso Lombardi
Washington (USA) - Almeno una ventina di siti web del governo
degli Stati Uniti stanno utilizzando cookie permanenti
per tenere sotto controllo le abitudini dei visitatori
telematici. È quanto emerge da una indagine condotta da Declan
McCullagh, giornalista e direttore del notiziario Politech: la
privacy dei cittadini statunitensi, ma non solo, sarebbe a
rischio.
I rami istituzionali coinvolti nello scandalo, perché qui si
parla di plateale violazione della legislazione federale,
comprendono quasi tutta la galassia del settore pubblico
americano: dall'agenzia delle entrate fino al comando generale
dell'aviazione militare, passando per la commissione speciale di
vigilanza sulle elezioni. Il Pentagono smentisce ogni
coinvolgimento diretto: "Non sapevamo assolutamente niente di
tutto questo", dichiarano i portavoce in un comunicato
ufficiale.
Alcuni siti istituzionali, allertati immediatamente
dall'inchiesta di McCullagh, hanno prontamente eliminato
l'inconveniente cancellando l'installazione dei cookie. Molti
dei cookie lasciati sui terminali dei visitatori sarebbero
scaduti addirittura nel 2016 o persino nel 2034, esponendo gli
utenti ad un tipo di controllo sulle loro attività online del
tutto contrastante con le normative di garanzia.
Molti di questi cookie appartengono ad un servizio di tracking
commerciale gestito dall'azienda WebTrends - un particolare che
rende il fatto ancora più grave. "I nostri accordi con WebTrends
parlano di cookie temporanei", si giustificano al Pentagono,
"sarà nostra premura rettificare qualsiasi disguido al più
presto".
Secondo McCullagh, l'atteggiamento del governo statunitense è
"esplicitamente vietato da un'apposita legge del 2003 per la
tutela della privacy", incalza, "che di fatto proibisce l'uso di
cookie permanenti a tutti i siti web istituzionali". Questo
episodio soffia sul fuoco dello scandalo delle intercettazioni,
condotte dalla National Security Agency, centro nevralgico
dell'intelligence a stelle e strisce, a partire dall'11
settembre 2001.
La ACLU, storica organizzazione che si batte per la difesa dei
diritti individuali, ha creato un apposito servizio informativo
per "non lasciare i cittadini nell'ignoranza su questa
situazione altamente rischiosa", come suggerisce il responsabile
Barry Steinhardt. L'associazione ha inoltre aggiornato il sito
NSA Watch, interamente dedicato al controllo dei controllori.
Basterà tutto questo per fermare la spirale delle
intercettazioni selvagge?
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