Legge privacy 675 analisi dei rischi PRIVACY E VECCHIE PRATICHE IN POSSESSO DEI CARABINIERI

 

 

 

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PRIVACY E VECCHIE PRATICHE IN POSSESSO DEI CARABINIERI

Alcune segnalazioni sono pervenute al Garante nel 2001, aventi ad oggetto il trattamento dei dati personali dal parte dell'Arma dei Carabinieri.

Le segnalazioni pervenute al Garante riguardavano, in particolare, le cosiddette "pratiche permanenti" custodite dall’Arma.

Si tratta del fenomeno della conservazione di un numero enorme di pratiche, accorpate e lievitate nel tempo, che pongono problemi per il mancato aggiornamento, la mancata cancellazione dei dati e, più in generale, per un contrasto con i  sopravvenuti principi in materia di protezione dei dati.

Risultano necessari:

  • nuovi e più proporzionati termini di conservazione dei dati

  • ulteriori livelli diversificati di consultazione

  • mantenimento di idonee cautele rispetto ai dati risalenti nel tempo, specie se sensibili e giudiziari

  • verifica periodica della pertinenza e non eccedenza delle informazioni rispetto ai fini perseguiti

Per quanto riguarda i dati trattati dai Carabinieri bisogna innanzitutto distinguere tra i trattamenti per fini amministrativi (relativi ad esempio al personale dipendente), soggetti integralmente alla legge n. 675, ed i trattamenti relativi alle attività di sicurezza pubblica, protezione civile, polizia militare e giudiziaria. Questi ultimi sono difatti sottoposti alla legge sulla riservatezza dei dati, ma solo parzialmente.

La normativa privacy viene applicata, ma con opportuni adattamenti, legati alla specificità di tali funzioni.  

Il legislatore, a tutela dei diritti fondamentali della persona, ha innanzitutto stabilito che i trattamenti possibili debbano essere individuati analiticamente, cosí come analiticamente devono essere indicati i soggetti legittimati a svolgerli.   

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