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    Legge privacy indirizzi internet

IL GARANTE SU PRIVACY E SPAM: UN INDIRIZZO NON SI PUO' CONSIDERARE PUBBLICO PERCHE' E' SU INTERNET

IN BREVE

Brutte notizie per gli spammatori. Gli indirizzi di posta elettronica non sono liberamente utilizzabili da chiunque per il solo fatto di trovarsi in rete (Garante della privacy, febbraio 2003).

IL PROBLEMA

Valanghe di posta elettronica non sollecitata che viene giustificata dal mittente con la frase "ho trovato il tuo indirizzo su internet, di conseguenza è pubblico, indi per cui il mio messaggio non è spam".

Alle proteste degli utenti, le società che avevano inviato le e-mail, rispondevano che non vi era stata alcuna violazione della privacy perché gli indirizzi erano stati reperiti su Internet (spesso attraverso appositi software) e che pertanto erano "pubblici"

IL GARANTE AFFERMA

Gli indirizzi e-mail non sono, insomma, "pubblici" come possono essere quelli presenti sugli elenchi telefonici.Gli indirizzi di posta elettronica non provengono, infatti, da pubblici registri, elenchi, atti o documenti formati o tenuti da uno o più soggetti pubblici e non sono sottoposti ad un regime giuridico di piena conoscibilità da parte di chiunque.

La vasta conoscibilità degli indirizzi e-mail che Internet consente, non rende lecito l’uso di questi dati personali per scopi diversi da quelli per i quali sono presenti on line.

La circostanza che l’indirizzo e-mail sia conoscibile di fatto, anche momentaneamente, da una pluralità di soggetti non lo rende, infatti, liberamente utilizzabile e non autorizza comunque l’invio di informazioni, di qualunque genere, anche se non specificamente a carattere commerciale o promozionale, senza un preventivo consenso.

L’eventuale disponibilità in Internet di indirizzi di posta elettronica va "rapportata alle finalità per cui essi sono pubblicati sulla rete".

Per poter inviare e-mail senza violare la privacy degli utenti web è obbligatorio, dunque, ottenere prima il loro consenso.