Cracker ricattano la Visa "Pagate
o vi mandiamo in tilt"
Visa e altre compagnie multinazionali - rivela
l'inglese "Sunday Times" - sarebbero state ricattate da pirati
informatici britannici riusciti a penetrare nei loro computer. Le
aziende sarebbero almeno dodici e sulla vicenda starebbe indagando
Scotland Yard.
Secondo il giornale Visa - che gestisce 800 milioni di carte di
credito nel mondo - ha confermato di aver ricevuto il mese scorso una
gigantesca richiesta di denaro da alcuni cracker (si parla di 10 milioni di
sterline) e di aver denunciato il ricatto sia alla polizia britannica
che all'Fbi statunitense. I pirati avrebbero minacciato di mandare in
tilt il suo intero sistema informatico. Un blocco che, anche per un solo
giorno, costerebbe alla compagnia centinaia di miliardi di lire. Fra le
altre aziende colpite ci sarebbe anche la Virgin di Richard
Branson che la settimana scorsa ha annunciato di aver sospeso le e-mail
di oltre 170 mila abbonati proprio a causa di un tentativo di violazione
del suo sistema.
Le frodi online ammontano a meno dell'1 per cento del totale delle
transazioni realizzate attraverso carte di credito continua a ripetere
tranquillizzante l'industria. Stando a MasterCard International 8
centesimi ogni 100 dollari scambiati vengono persi per frodi, ma di
questa quota la porzione internettiana cresce più rapidamente delle
altre. "I veri perdenti sono i commercianti - ha dichiarato Don
McNelley, responsabile delle soluzioni anti-frode per la californiana
Fair, Isaac & Co. - che accettano transazioni sulle carte rubate".
Ma anche il danno per i consumatori non può essere minimizzato, faceva
notare Lee Spirer, vice-presidente di Mainspring, una società di
consulenza di Boston nell'ultimo numero della rivista di settore
"American Banker": "Proprio nel momento in cui la gente
cominciava a fidarsi a usare le carte online, l'ultima cosa di cui c'era
bisogno era di uno shock di questo genere".
La successione dei fatti è davvero incalzante. Il "Wall Street
Journal" del 10 gennaio dava conto della violazione del sistema di
sicurezza della compagnia aerea Northwest Airlines, che non si
sentiva di assicurare che i cracker non fossero entrati in possesso dei
numeri delle carte di credito dei loro clienti.
L'11 gennaio si era venuti a sapere dal "New York Times" del
colossale tentativo di estorsione
a Cd Universe,
al termine del quale un hacker russo che si faceva chiamare Maxim ha
pubblicato online i numeri di circa trecentomila carte di credito di cui
era entrato in possesso Il giorno dopo il "Los Angeles Times"
informava dell'irruzione di un sedicenne della San Fernando Valley, dal
vecchio pc della sua stanza da letto, nei server di 26 siti tra cui
quello del provider Internet della compagnia telefonica Pacific Bell dal
quale aveva ottenuto migliaia di password (costringendo la compagnia a
cambiarle a ben 63 mila abbonati).
In occasione di un convegno fiorentino di pochi giorni fa l'ingegnere
Giuseppe Muratori, presidente dell' Istituto di ricerche e comunicazioni
sociali di Torino, ha fatto sapere che il 64% delle imprese italiane non
protegge (secondo una ricerca del Politecnico di Torino) i sistemi
informatici dagli attacchi esterni dei pirati informatici. I fatti di
questi giorni sembrerebbero suggerire maggiore cautela.
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