Legge privacy 675 analisi dei rischi            Trafugati on line 300 mila numeri di carte di credito

 

 

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Trafugati on line 300 mila numeri di carte di credito

Colossale cyber-ricatto: Maxim, russo 19enne, viola la sicurezza del sito Cd UniverseIl e chiede 100 mila dollari per non rendere pubblici gli estremi di  trecentomila carte di credito dei suoi clienti. Al rifiuto ha pubblicato sul web tutta la lista...

"Se pagate 100 mila dollari distruggerò i file in mio possesso, se vi rifiutate li renderò pubblici e informerò la stampa", si leggeva in un fax di dicembre, firmato Maxim.

La minaccia era chiara: se Cd Universe, la compagnia che vende cd musicali via web, non avesse ceduto alla richiesta, il ricattatore avrebbe pubblicato i numeri di circa trecentomila carte di credito dei clienti di quest'ultima di cui era in possesso.

Al silenzio della compagnia, Maxim, che ha detto di essere un diciannovenne russo, è passato ai fatti, e sul sito Maxus Credit Card Pipeline ha inderito una parte della lista con gli estremi delle carte di credito. Lì, con un semplice clic, qualunque visitatore era in grado di ottenere generalità, indirizzo e numero di carta di credito di decine di migliaia di persone.

 L'Fbi è riuscita a oscurare il sito, il contatore della home-page ha certificato che parecchie migliaia di visitatori avevano scaricato oltre 25 mila numeri di carte di credito.

"Senza dubbio è in possesso di nostri dati", ha ammesso Brad D. Greenspan, presidente della eUniverse, il sito Internet della Cd Universe. "Se li ha ottenuti forzando il nostro sistema di sicurezza o in qualche altro modo, non lo sappiamo con sicurezza".

Quello che è certo è che "i clienti sono stati avvisati via e-mail del furto e che stiamo cercando di metterci d'accordo con le case emittenti delle carte per risolvere gli eventuali problemi che potranno insorgere".

Il giovane ha raccontato al "New York Times" di aver cominciato la sua attività illegale nell 1997, quando voleva mettere in piedi un'attività legale che garantisse la sicurezza dei pagamenti online con la carte di credito. E, proprio in quell'occasione, aveva scoperto una falla in ICVerify, un programma molto diffuso usato per verificare le carte di credito (lo stesso adoperato da Cd Universe), e aveva cominciato ad addebitare sulle carte di credito rubate alcune spese, addirittura ottenendo contanti da alcuni bancomat.

Cybercash, la compagnia che produce ICVerify, ha dichiarato ieri che aveva scoperto da tempo un difetto nel proprio sistema ma aveva prontamente creato una "patch", una toppa elettronica per ripararlo, pur non potendo assicurare che tutti i suoi clienti l'avessero installata.

Se davvero alcune decine di migliaia di persone sono in possesso di altrettanti numeri di carte di credito, i rischi che qualcuno ceda alla tentazione di utilizzarli per ogni tipo di acquisti è alto. Una pessima notizia - oltre che per i malcapitati titolari - per l'e-commerce in generale, dopo tutti gli sforzi che sono stati fatti per tranquillizzare l'opinione pubblica sulla sicurezza delle transazioni elettroniche. E' una vicenda che ricorda come la globalizzazione riguardi a pieno titolo anche i crimini telematici. "Su Internet ci sono delinquenti che vengono da Paesi con i quali non abiamo trattati di estradizione - si è lamentato Elias Levy, responsabile tecnologico della SecurityFocus.com, società specializzata sulla sicurezza dei sistemi informatici. Come possiamo perseguire queste persone?".

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