Confagricoltura
su privacy e rapporti con Aima OO.PP.
mandatarie dei soci
Una
situazione assurda e paradossale. Leggi lodevoli, come quella della
privacy - dettate dall' esigenza che, in un'ottica di stato moderno, il
cittadino si veda tutelato nella sua sfera privata - sono di fatto
diventate un boomerang; invece di tutelare il cittadino lo penalizzano!
Con un'amministrazione che si chiude a riccio e non fornisce più
informazioni.
Il
problema della "privacy" e della difficoltà dei rapporti con
l'Aima è stato sottolineato, con accenti preoccupati, dal presidente
Bocchini in Assemblea. «In nome della "riservatezza" - ha
commentato - non sappiamo cosa succede a molte aziende associate, perché
i pagamenti degli aiuti Cee non avvengono... assurdo!».
La
situazione è nota: in ossequio ad una rigida interpretazione della
legge sulla tutela della privacy (L. 675/96) 1'Aima ha sospeso la
trasmissione di dati e notizie, anche in via telematica, alle
Organizzazioni professionali concernenti le pratiche degli associati.
Insomma monitor "oscurati" ed informazioni negate.
Che
fine fa la "trasparenza amministrativa"?
Vi
può essere "trasparenza" senza violare la privacy? O meglio
si può negare di adattare una legge che tutela la sfera privata -ripetiamo
lodevole - all' esigenza della trasparenza ed efficienza amministrativa?
A
più riprese si sono sollevati interrogativi e proteste della
Confederazione al governo, al garante per la protezione dei dati
personali ed all'Aima.
Ora
il Garante ha risposto evidenziando che le Organizzazioni professionali
potranno assumere - nella convenzione con l'Aima - la veste di "mandatari
dei propri associati"; in virtù di ciò potranno esercitare tutti
i diritti che la legge riconosce in capo agli interessati (conoscere la
propria posizione, apportare ad essa delle modifiche, ecc.).
In
sostanza si è riconosciuto che le Organizzazioni professionali potranno
agire in rappresentanza degli associati; in virtù di un rapporto
delegato, potranno rappresentare, nei confronti dell'Aima, gli interessi
dei singoli, con particolare riguardo alle fasi della presentazione
delle domande, della correzione delle anomalie, della visione dei dati.
Tutto
ciò fino alla fase conclusiva quando gli interessati riceveranno i
fondi di spettanza; ciò comporta che, nel momento in cui verrà emesso
a favore del produttore il mandato di pagamento, l' Organizzazione non
sarà più in grado di "leggere" i dati del socio che verranno
- in nome dalla privacy -oscurati dall'Aima.
Insomma
la situazione, dopo mesi di incertezze e di "black out"
potrebbe trovare una soluzione, anche se transitoria, e che comunque
andrà istituzionalizzata con un intervento legislativo ad hoc.
La
situazione resta insostenibile.
(Articolo
del 2000)