Buoni mensa,
prezzi differenziati e privacy
tratto dall'articolo di Alberto Maranetto pubblicato sull'Eco
del Chisone del 06/04/05
Un genitore contesta
il sistema di distribuzione attraverso gli esercizi commerciali
Cosa è successo? Cominciamo dall'inizio.
Fino allo scorso anno i buoni mensa per le scuole del Comune di
Pinerolo potevano essere acquistati direttamente negli Uffici dell'economato
oppure al punto giallo ubicato all'ingresso del municipio. Entrambe
le opzioni però causavano dei disagi agli utenti. O per via delle
code e degli orari scomodi dell'Economato o per il cattivo funzionamento
del punto giallo, che il più delle volte risultava guasto.
Per risolvere il problema una volta per tutte, l'assessorato presieduto
da Giampiero Clement ha raggiunto un accordo con alcuni esercizi
commerciali, in tutto sette, che in cambio di un aggio del 4% si
impegnavano a vendere, per conto del Comune, i buoni mensa. Il sistema
sembrava funzionare. «Le uniche richieste che ci sono pervenute
dagli utenti - afferma l'assessore - hanno riguardato l'esigenza
di alcuni genitori di avere una ricevuta che comprovasse l'acquisto
e la necessità di offrire blocchetti con un numero di buoni più
contenuto, richieste alle quali abbiamo risposto positivamente».
Ma ad un genitore - al momento non ne risultano altri - la cosa
non è piaciuta per niente e con una lettera ha comunicato all'Amministrazione
di non essere intenzionato ad acquistare i buoni mensa presso gli
esercizi commerciali, chiedendo di poterlo fare allo sportello dell'Economato.
Motivo: il sistema escogitato dal Comune comporterebbe la violazione
della privacy dell'utente, per il fatto che i buoni mensa hanno
prezzi diversi a seconda le fasce risultanti dal calcolo dell'Isee,
calcolo che non è strettamente legato al reddito. Dunque i commercianti
sarebbero in grado di capire quali siano le condizioni economiche
dell'utente. Questo anche se in realtà le tessere per richiedere
i buoni mensa hanno, su un lato, riportato il nome e cognome dell'utente
(che il commerciante non è tenuto a leggere) e dall'altra la fascia
Isee a cui appartiene.