«A rischio la privacy
di 30 mila utenti»
Internet: accesso ai server
con i dati privati di utenti
MILANO - I dati sensibili di 30 mila utenti della Rete potrebbero
essere monitorati dagli agenti della polizia postale, entrata in
possesso delle chiavi che consentono di decrittare la webmail. A
denunciarlo è l'associazione Autistici/Inventati che nei giorni
scorsi ha scoperto che i propri server, ospitati dalla server farm
di Aruba, sono stati messi a sua insaputa a disposizione
dell'autorità giudiziaria.
La vicenda risale al 15 giugno del 2004 ovvero all'intervento
degli agenti della PolPost che su mandato della procura della
Repubblica di Bologna si sono presentati alla sede di Aruba
chiedendo una copia degli hard disk dei server di Autistici/Inventati.
L'iniziativa giudiziaria era legata ad un procedimento contro
ignoti per i reati di eversione e attentato con finalità
terroristiche ai danni di Romano Prodi, bersaglio di due attentati
rivendicati dagli anarchici e compiuti tra il dicembre 2003 e il
gennaio 2004: nel primo caso erano state fatte saltare in aria due
pentole contenenti esplosivo in un cassonetto dei rifiuti a poca
distanza dalla casa del Professore; nel secondo sempre
nell'abitazione bolognese del leader dell'Unione, a quei tempi
presidente della Commissione Europea, era stato fatto recapitare
un pacco bomba confezionato in maniera artigianale. Gli inquirenti
iniziarono ad indagare negli ambienti anarco-insurrezionalisti
partendo da alcune sigle utilizzate per le rivendicazioni, tra cui
quella della Fai, la Federazione anarchica informale.
PRIVACY VIOLATA - La polemica ora investe direttamente Aruba
accusato da Autistici/Inventati di non avere dato alcuna notizia
all'associazione dell'intervento della polizia postale consentendo
così la violazione potenziale della privacy di migliaia di utenti.
Tra questi anche gli avvocati del Genova Legal Forum che fanno
riferimento al sito Supporto Legale, che ora denunciano come le
strategie difensive degli imputati per i fatti del G8 di Genova
possano teoricamente finire, attraverso la polizia postale e la
procura di Bologna, nelle mani della controparte.
LA REPLICA DI ARUBA - Secondo Aruba, tuttavia, non c'è stata
alcuna violazione dei diritti di Autistici/Inventati perché
l'intervento degli agenti era accompagnato da regolare ordine di
acquisizione della Procura e perché gli stessi poliziotti avevano
provveduto a fare una copia degli hard disk invitando il personale
di Aruba, che ha eseguito materialmente il distacco temporaneo del
server di Autistici dalla rete, a mantenere «riservata»
l'acquisizione di dati. Aruba si richiama insomma all'articolo 650
del codice penale sulla «inosservanza dei provvedimenti
dell'Autorità», che prevede l'arresto fino a tre mesi per chi
commette la violazione. «Ci siamo limitati ad eseguire l'ordine
della procura della Repubblica - sottolineano quelli di Aruba -
poiché gli ordini dell'autorità giudiziaria non possono e non
devono essere discussi o approvati, ma semplicemente eseguiti».
Viene inoltre fatto notare come ogni giorno vengano disposte
decine e decine di intercettazioni telefoniche ma senza che i
gestori telefonici si sentano in dovere di avvisare i propri
clienti.
L'avviso sul rischio per la privacy degli utenti di Autistici/Inventati
IL NUOVO SERVER «PULITO» - Dal canto suo Autistici/Inventati fa
sapere che nonostante al momento «i nostri servizi sono in
condizioni di non sicurezza», i server non saranno disattivati.
«Solamente nel passaggio al nuovo server "pulito", che faremo al
piu' presto e vi comunicheremo tempestivamente - fa sapere
l'associazione, che non ha scopi di lucro e che offre servizi
email garantiti da protezione crittografica (che per questo sono
utlizzati da avvocati, giornalisti, organizzazioni sindacali e
politiche, gruppi universitari e network internazionali) -. I
servizi saranno temporaneamente non raggiungibili e solo dopo
questo passaggio i servizi potranno nuovamente essere considerati
completamente operativi».
da il "Corriere online" del 28/06/05