PRIVACY:
ABBASSO
LO SPAMMING... MA NON ESAGERIAMO
L’azienda Ugo, scrive all’azienda Gino, un e-mail del genere:
Buongiorno,
siamo l’azienda Ugo ed avendo visto che la vs azienda si occupa di vendita di....... portiamo alla vostra attenzione i nostri servizi di.... pensando che tali servizi possano interessarvi. La nostra attività è difatti .....
In mancanza d’interessamento da parte Vostra provvederemo ad eliminare il Vostro indirizzo. Potete anche chiedere immediatamente la cancellazione .......
Cordiali saluti, firma con ragione della società e nome di chi scrive, possibilità di cancellarsi agevole da esercitare, conferma dell’avvenuta cancellazione, rispetto della volontà espressa in futuro. Target definito in origine, concisione, educazione, trasparenza e rispetto della volontà dell’interessato.
Gino si cancella o non dimostra interessamento, Ugo provvede ad eliminare il nominativo di Gino in modo da non ricontattarlo.
Secondo voi Gino si rivolge al Garante per spamming? Se lo fa è un frustrato.
In teoria tutto è spam se non hai il consenso esplicito e consapevole del destinatario.
Accantonata l'ipotesi proposta da qualcuno di inviare un’e-mail per chiedere il consenso...
Siamo disposti, come professionisti o aziende, a leggere chi, con gentilezza e chiarezza, promuove i suoi prodotti, anche se abbiamo sollecitato la comunicazione?
Vorremo in ogni caso sottolineare che l'Autorità Garante ha quasi sempre agito con notevole pragmatismo.
Se Gino si rivolgesse al Garante probabilmente le sue richieste non sarebbero accolte. Magari il Garante chiederebbe
giustamente informazioni sul modo di operare dell'azienda Ugo e sugli adempimenti posti a tutela dei dati personali trattati, ma niente sanzioni per spamming.
Il problema è che lo spamming, quello vero, toglie visibilità a tutti indistintamente ed anche chi invia mail del tipo "Proposta adesione a newsletter di .... " "Proposta collaborazione tra ....... e la vostra azienda" viene cestinato senza speranza.
Che ne pensate?