IL
GARANTE SGRIDA LE BANCHE E INDICA LA VIA D'USCITA
"La
legge sulla privacy viene vissuta dalle banche come un vincolo. Essa é invece
un'opportunità per instaurare un rapporto nuovo tra banca e cliente".
SPERIAMO!
Con
questo chiaro messaggio, il Garante per la protezione dei dati personali Ing.
Claudio Manganelli ha messo il sigillo, nel corso del faccia a faccia tra
Autorità Garante e AIDiM (Associazione Italiana per il Direct Marketing), al V
Convegno sul Direct Marketing Bancario organizzato da Softsand in collaborazione
con ABI e con il patrocinio di AIDiM.
L'intervento
del Garante é stato un preciso richiamo alla semplificazione e alla riscoperta
della vera cultura della comunicazione.
"L'informativa predisposta
dalle banche," ha osservato il Garante, "é oscura, complessa,
di difficile comprensione e non assolve il suo compito essenziale di far
conoscere ai cittadini i loro diritti rispetto ai dati personali. Proprio
per questo, la raccolta dei consensi procede a rilento e con difficoltà. In
questo senso," ha concluso Manganelli, "gli esperti di marketing e di
comunicazione diretta devono dare una mano agli uffici legali delle banche che
hanno pedissequamente riprodotto il contenuto della nota circolare ABI," che il
Garante ha smentito di aver ufficialmente approvato.
A questo proposito il Garante ha
voluto ricordare che altre entità hanno già svolto una seria analisi dei
problemi legati alla riservatezza e ha citato come esempio un documento
inviatogli da AIDiM, in cui si afferma che l'associazione ha coscientemente
deciso di sostenere la nascita e la diffusione della cultura della riservatezza
e del rispetto anche tra le imprese e gli uomini di azienda e ritiene quindi
imprescindibile condividere con l'ufficio del Garante le prospettive di lavoro
che consentano un armonioso sviluppo della cultura del rispetto. L'associazione
si aspetta dunque da parte dell'Autorità Garante una concreta manifestazione di
quella che definisce la "cultura dell'ascolto", irrinunciabile completamento
della cultura del rispetto.
E' infatti proprio su queste basi
che il Garante ha confermato di voler proseguire il dialogo e la collaborazione
già intrapresi con AIDiM.
E AIDiM ha confermato da parte sua la valutazione
del Garante: "Gli istituti di credito hanno affrontato questa legge utilizzando
gli strumenti della vecchia cultura che ha caratterizzato finora il rapporto
banca/cliente: opacità e burocrazia. Peccato, perché la riservatezza, oltre che
un diritto tutelato dalla legge, potrebbe diventare una grande occasione di
sviluppo per le banche. Potrebbe cioè costituire un servizio aggiuntivo da
offrire ai clienti, come hanno già compreso alcune piccole compagnie di carte di
credito oltre oceano, che ne hanno fatto la loro fortuna entrando egregiamente
in competizione con le società maggiori".
Jesi, 5 dicembre
1997