Amazon,
il crollo di un mito:
dal
miglior customer care alla vendita dei dati dei clienti
Con
una e-mail, Amazon, la ex stupefacente società messa su da Bezos, ha
comunicato, lo scorso autunno, ai suoi
23 milioni di clienti, che nello svolgimento della sua attività poteva acquistare o vendere parti
del patrimonio aziendale, di cui fanno parte anche i dati della
clientela.
Nel
caso di Amazon la normativa statale si è dimostrata ancora una volta
debole: la FTC ha rinunciato ad applicare una sanzione e non ha ritenuto di
dover investigare più a fondo.
Alcuni utenti
inoltre avevano espresso il
sospetto che Alexa (un software di espansione del browser, utilizzato da
Amazon fin dal 1999) comunicasse in modo occulto alla banca dati
centrale di Amazon tutti i dati inseriti dai clienti, all'insaputa di
questi ultimi.
Alexa e Amazon hanno respinto le accuse affermando invece
che alcuni dati erano stati memorizzati per errore. Hanno comunque
pagato 2
milioni di dollari a titolo preventivo per evitare una causa civile di
gruppo (Class Action).
In tal modo ciascun attore ha ottenuto un
risarcimento pari a 40 dollari - per la perdita della propria privacy.
(Tratto da un articolo di Christiane Schulzki - Haddouti
pubblicato su Handelsblati)