Il garante chiede maggiori tutele per la privacy delle persone coinvolte
nel processo civile telematico: in particolare:
- 'rigorosa individuazione dei
soggetti che possono intervenire nel sistema processuale on line, sia per gli
aggiornamenti, sia per la consultazione e indicazione delle loro competenze
specifiche;
- rafforzamento delle misure di sicurezza;
- conservazione dei dati
solo per il tempo necessario a raggiungere gli scopi per i quali sono stati
raccolti'
Sono queste, infatti, le principali indicazioni contenute nel
parere reso dall'Ufficio del Garante al ministero della Giustizia, che sta
predisponendo un decreto ministeriale per rendere pienamente operativo il
processo civile telematico. In questo modo, avvocati, parti e personale
giudiziario, collegati in rete, potranno intervenire direttamente nel
processo, trasmettendo comunicazioni, notifiche, atti sottoscritti con firma
digitale e consultare lo stato del procedimento, senza recarsi necessariamente
in tribunale. Ma il Garante, ''in considerazione della delicatezza della
tematica trattata e della complessita' del sistema informativo'', ha chiesto
al ministero di precisare, con una disposizione espressa da inserire nel
decreto, che ''dati e informazioni trattati dai vari soggetti pubblici
coinvolti nel funzionamento del Sici, il sistema informatico civile, possono
essere usati solo per le finalita' legate allo svolgimento del processo civile
on line e in base alle rispettive funzioni e competenze''.
fonte Adnkronos del 6 settembre
2004