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Niente cartella, esposto al Garante

Citiamo integralmente un interessante articolo pubblicato sulla Tribuna di Treviso del 16/05/03 a.d.m.

Muore il marito dopo un intervento e la donna chiede copia del decorso clinico del consorte all'Usl 9 di Treviso

Le danno una copia scritta a mano: si rivolge al tutore della privacy


ODERZO. Niente cartella clinica dattiloscritta alla moglie del defunto: «E' un documento di comunicazione tra sanitari e strumento per addetti ai lavori» spiega il direttore sanitario dell'Usl 9 alla donna. e Lei, M.C., si rivolge al Garante della Privacy per ottenere una copia leggibile del documento. Venti giorni di attesa e in caso di mancata risposta procederà con un ricorso al tribunale di Treviso.

«Qualche mese fa - informa Paolo Ferri, legale di M.C. - la signora chiede all'Usl 9 una copia della cartella clinica relativa al ricovero e agli interventi cardiochirurgici subiti dal marito, deceduto nel 1999 proprio dopo un'operazione al cuore». 

La donna si era rivolta a medici legali e cardiochirurghi per valutare l'operato dei sanitari trevigiani. La cartella è però illeggibile e così M.C. chiede il rilascio di una copia dattiloscritta. E qui inizia l'odissea fatta di telefonate, invii di trascrizioni manuali e parzialmente dattiloscritte,... Anche all'avvocato di M.C. solo dinieghi con «motivazioni che violano la legge».

 «Un dirigente medico - informa Paolo Ferri - mi ha invitato a fornire la normativa che regola la consegna di copia dattiloscritta». Ma, nonostante le leggi, l'Usl 9 persiste nel rifiuto. 

M.C. presenta un esposto alla Procura e al direttore generale dell'Usl, competente per i provvedimenti disciplinari sui dirigenti. 

«L'Usl cambia funzionario - continua Ferri - e delega il direttore sanitario che con stupore mio e della mia cliente ci risponde che "la cartella è un documento di comunicazione tra sanitari"». 

Scatta così la violazione della legge sulla privacy: «la cartella clinica non è solo un documento tra addetti ai lavori, ma un documento proprio del paziente, e in caso di morte, dei suoi eredi». 

La battaglia continua con il ricorso al Garante della Privacy e l'esposto all'Ordine dei Medici per eventuali risvolti disciplinari della vicenda. «L'Usl - sostengono Paolo Ferri e Cinzia Manfrè, legali di M.C. - sarà costretta a rilasciare la cartella e pagare le spese sostenute».

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