Legge privacy 675 analisi dei rischi             Legge privacy e biometria

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PRIVACY E BIOMETRIA, A SEATTLE, PIN E IMPRONTA DIGITALE PER PAGARE LA SPESA AL SUPERMERCATO

(tratto da InformationWeek.com del 13 marzo 2002; articolo di Jennifer Maselli)

I clienti di un supermercato di Seattle potranno usare dal prossimo mese un sistema che velocizzerà la coda alle casse.

Si tratta di un dispositivo che utilizza un PIN e la scansione dell’impronta digitale del cliente per autorizzare il pagamento con carta di credito o debito.

Niente più affannose ricerche nel borsellino e niente più rischi che la propria carta di credito finisca in mani estranee.

Il sistema utilizzato è piuttosto semplice e prevede la lettura dell’impronta con invio dei dati, cifrati, ad un centro elaborazione dati. L’impronta registrata viene confrontata con quella memorizzata nel database quando il cliente ha aderito al programma. Dopo l’autenticazione, la transazione prosegue secondo le normali procedure.

Negli USA l’impiego di tecniche biometriche per autenticare le transazioni online non è però diffuso.

Secondo esperti del settore, si tratterebbe dello strumento più indicato per ridurre i rischi di furto di identità, una delle "piaghe" che rallentano lo sviluppo del commercio elettronico anche negli USA.

Secondo gli stessi esperti, i motivi principali del ritardo con cui gli USA stanno applicando tecnologie biometriche in questo campo sono legati all’esistenza di troppe tecnologie di autenticazione biometrica che impediscono una vera standardizzazione.

Occorrerebbe che le imprese si accordassero su due o tre sistemi.

Particolarmente adatto sembra il ricorso alla scansione delle impronte digitali e delle impronte vocali che viene giudicata meno invasiva rispetto alla scansione dell’iride o del viso.

Si stima che ci vorranno ancora cinque anni perché la biometria divenga di uso comune nel campo dei pagamenti elettronici in USA.